ARTICOLO PER IL QUOTIDIANO LA NUOVA SARDEGNA
(pubblicato sabato 23 febbraio 2008)

TONINO, PICCOLO GRANDE UOMO DI SPORT
Crescita umana e sociale – ma anche fuga dalla strada – richiedono più che mai seri e preparati operatori sportivi. Oggi come ieri.

di Tonino Uscidda

   Decimomannu

Senza ombra di dubbio è lui l’amico e il dirigente sportivo per antonomasia. Per quasi 50 anni ha curato con non comune impegno il calcio giovanile a Decimomannu.
Antonio Melis, alias “Tonineddu”- 1,58 di altezza per 72 anni di età ben portati - è stato un dinamico “instancabile fac-totum”.
Istruttore nella scuola calcio locale, dirigente, segretario, curatore addetto ai rapporti con il Comitato Regionale F.I.G.C. ed altre istituzioni sportive e non.
Grande è la considerazione e la riconoscenza dei compaesani per questo vivace, dinamico, “piccolo grande uomo di sport” che lascia trasparire nei rapporti interpersonali il suo modus viventi fatto di valori.
Generazioni di giovanissimi atleti si sono succedute fin dagli anni sessanta nelle fila dell’A.C. Decimomannu traendo giovamento dai suoi insegnamenti non solo calcistici. Lo abbiamo sentito sul green del comunale di Decimo:
Signor Melis, qual’ è il segreto di una così lunga militanza al servizio dello sport giovanile?
“ Credo lo spirito di sacrificio e l’amore per i ragazzi ”.

Già, i giovani e lo sport. Non tutti lo praticano pur essendo nella nostra realtà un connubio importantissimo per far crescere meglio gli uomini e gli sportivi di domani:
“Si, esistono ancora delle difficoltà anche per la carenza di istruttori preparati. Ciò nonostante è necessario perseverare. Sempre. Famiglia, scuola e istituzioni non possono che essere soggetti trainanti”. “Insomma – ci dice convinto Tonino Melis – chi si impegna nel sociale deve dare il meglio di se. Una buona fruizione e un approccio sano - anche da spettatori - al nostro sport nazionale sono fattori di crescita imprescindibili nei bambini”.

La Lega Nazionale Dilettanti, da sempre, lancia un messaggio che è quello di investire tempo e risorse per una migliore qualificazione degli istruttori che si dedicano al settore giovanile, specie quello dei piccoli dai 6 a 14 anni.
Cosa si fa per non far cadere nel nulla l’ennesimo invito del presidente Carlo Tavecchio?
“Concordo con il presidente della Lega. Ritengo si possa avere una migliore qualificazione bandendo corsi di allenatore di base F.I.G.C.; bisogna però agevolare i partecipanti senza quel aggravio di costi che, attualmente, sono eccessivi” – aggiunge con piglio Melis -. “E poi – tiene a precisare - si dia maggiori opportunità a quei volontari che si sono distinti in anni ed anni di lavoro oscuro e appassionato maturando una grande esperienza umana e professionale ‘sul campo ’ delle 2.500 scuole calcio operanti in Italia”.

Il movimento dilettantistico è cresciuto visibilmente negli ultimi anni, fino ad annoverare circa 14.000 Società che alla domenica danno vita a quasi 500.000 partite. E’ quindi in Italia forza rappresentativa ed organizzata indiscussa. Nonostante ciò non mancano i problemi per sostenere e privilegiare il ruolo dell’associazionismo e del volontariato:
“A mio parere un modo per alleviare determinati problemi gestionali sarebbe quello di ridistribuire i disavanzi di bilancio del Comitato regionale alle società isolane” – dice Melis – “oppure trattenerlo per pagare, per intero o in parte, la retta di iscrizione delle squadre. Vedrei bene anche l’iscrizione gratuita: un premio per quelle squadre che vincono il campionato ma anche la Coppa Italia. Ritengo invece le multe un notevole aggravio che indebolisce ulteriormente i già magri bilanci”.

Gli sportivi di questo paese hanno visto nell’estate del 2006 la fusione di due storici sodalizi calcistici: l’A.C. Decimomannu (Promozione) e il G.S. Aurora (2^ categoria) che hanno dato origine all’ U.S. Decimese Aurora e Decimo. Quale è il suo parere sul primo biennio di attività agonistica in comune?
“Era un atto dovuto unire, con un accordo votato all’unanimità, le due maggiori componenti calcistiche del paese. Se ne parlava da anni. A coronamento di ciò ha fatto seguito la storica promozione in Eccellenza. In questa stagione la squadra non si esprime al meglio anche per via dell’inesperienza di gioco nella categoria”.

La soddisfazione più grande?
“Le soddisfazioni sono state diverse: i campionati vinti ma, specialmente, quello di vedere i ragazzini diventare uomini seri e calciatori maturi. Oggi alcuni di loro militano nel campionato di Eccellenza. Un'altra bella soddisfazione – racconta l’ex dirigente - l’ ho avuta circa dodici anni fa quando mi venne conferita da Luciano Nizzola - l’allora presidente della F.I.G.C. - la benemerenza sportiva e la medaglia in oro per quarant’anni in seno al calcio”.

Dopo tanti anni dedicati a questo sport ha tutt’ora un sogno nel cassetto? Coltiva ancora delle aspirazioni?
“Il mio sogno nel cassetto - breve pausa di riflessione – è quello di poter vedere ancora una volta uno dei nostri bravi giovani diventare un serio professionista; una meta raggiunta da Giampaolo Grudina, portiere del Pisa nella massima serie anni ‘80”.

Elegante (come sempre) nel suo soprabito

Melis a bordo campo a guardia dei ragazzini

 


 

 




 
TONINO USCIDDA - © 2007